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Regioni.it

n. 4188 - martedì 23 novembre 2021

Sommario3
- Green Pass: si discutono modifiche e durata
- Emergenza Covid-19: Fedriga, con il Governo condivisone sugli obiettivi, nelle prossime ore ci sarà un ulteriore confronto
- Tutela dei diritti e sviluppo dei soggetti in età evolutiva: osservazioni sul 5° Piano nazionale
- Pnrr: il Sud al centro della transizione ecologica
- Vaccini: proroga fino a luglio del personale sanitario
- Preoccupazione per l'emergenza cinghiali ed esigenza di rivedere alcune sanzioni nel settore della pesca

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Green Pass: si discutono modifiche e durata

(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) “Il Consiglio dei ministri recepirà e valuterà le proposte arrivate dal confronto con le Regioni”, dichiara il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, saluta “con favore la decisione nazionale di anticipare a 5 mesi dalla conclusione del primo ciclo vaccinale la somministrazione della terza dose, così come la misura annunciata di un super Green Pass che permetta a vaccinati e guariti dal Covid di continuare le attività sociali ed economiche”.
Infatti è stato già deciso di ridurre da 6 a 5 mesi il ciclo vaccinale per accedere alla terza dose.
Nel Lazio è già possibile prenotare il vaccino in applicazione della nuova circolare ministeriale dei 150 giorni: 40 mila le prenotazioni effettuate al portale regionale (https://prenotavaccino-covid.regione.lazio.it/main/home) e 14 mila hanno già anticipato il proprio appuntamento.
Anche la Regione Puglia ha decido di dare attuazione alla circolare del ministero della Salute che consente di ricevere la terza dose del vaccino anti Covid a cinque mesi dalla seconda, annuncia il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Inoltre con il peggioramento della pandemia si chiede non si applichino più le restrizioni ai vaccinati, anche per dare maggiori certezze alle attività produttive. Si parla anche di un ‘super Green Pass’ che permetta a vaccinati e immunizzati di accedere ad attività sociali.
Tra l’altro si annuncia anche una riduzione della durata del Green Pass: dovrebbe passare da 12 a 9 mesi o anche meno. Si discute nel contempo del tempo di validità dei tamponi.
"Se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla”, afferma Stefano Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna.
“Così alcune regioni – spiega Bonaccini - già ci vanno adesso, le altre regioni come noi rischiano tra qualche settimana la zona gialla se il contagio si diffonde e se aumentano i ricoveri”.
Bonaccini rileva che "in terapia intensiva la gran parte dei ricoverati è non vaccinati, nei reparti covid va sempre calcolato che ogni ricoverato vaccinato va riferito a una platea in Emilia-Romagna che è di 3,6 milioni di persone vaccinate. Quando arriva un non vaccinato va riferito a una platea di 400.000 persone non vaccinate”. Quindi, “il rapporto è di uno a nove: per cui questo fa già capire che se fosse per i vaccinati ricoverati non rischieremmo minimamente la zona gialla”.
Il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, evidenzia: "Stiamo cercando di chiedere al governo soprattutto che si evitino le chiusure. Questo è il messaggio che abbiamo ribadito all'esecutivo. Dobbiamo cercare di evitare che
si creino quelle condizioni che possano da un lato limitare le attività e dall'altro essere molto negative dal punto di vista psicologico”.
Per quanto riguarda l'applicazione del super Green Pass "sono sulla posizione di Massimiliano Fedriga", dichiara il presidente della Regione Molise, Donato Toma: “Secondo il mio punto di vista quando si va in zona gialla o arancione le limitazioni, in particolare per le zone arancioni, devono essere riservate ai no vax che rappresentano un problema serio”. Per Toma, dunque, "vaccinarsi è l'unico modo per salvarsi".
Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, pensa che “sia opportuno il Super Green pass, e sia opportuno definire gli spazi di circolazione delle persone con l'assoluto titolo di libertà per chi si è vaccinato”.
“Noi avevamo in Toscana – sottolinea Giani - anche ad agosto, con il 66% di vaccinati, e quindi una situazione simile a quella che c'è ora in Germania, 4.880 contagi la settimana. Oggi che siamo all'82,9% della popolazione vaccinata abbiamo una media settimanale di 2.700 contagi, è un fatto proporzionale. Quindi noi vogliamo il Green pass sempre più rigoroso, sempre più delimitato ai vaccinati”.
Mentre il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, lancia un messaggio ai giovani a "combattere per la propria vita, senza farsi ingannare": “Attenti ad Internet, ai social. Tutto quello che c'è in rete è controllato da 3 o 4 motori di ricerca. I social sono uno strumento di controllo, non di estensione della libertà”.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, sostiene che le zone a colori “hanno dimostrato di funzionare e non avrebbe senso accantonarle. Vanno solo adattate alla situazione attuale", e aggiunge: "Le Regioni chiedono di applicare in maniera differenziata le restrizioni tra vaccinati e non vaccinati”.

 



( gs / 23.11.21 )

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Emergenza Covid-19: Fedriga, con il Governo condivisone sugli obiettivi, nelle prossime ore ci sarà un ulteriore confronto

(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) "C'è condivisione sugli obiettivi: tutelare la salute delle persone e dare certezze agli operatori economici, soprattutto ora che siamo alle porte della stagione invernale". Lo dice, in un'intervista al Corriere della Sera, Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli-Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, dopo il primo confronto con il governo in videioconferenza il 22 novembre (cfr. "Regioni.it "di ieri).
"Sono molto preoccupato. Serve la responsabilità di tutti. Qui non è un governo o un sindaco che ci tira fuori dai guai. Ognuno deve fare la sua parte, assumendosi tutte le responsabilità. Trovo assurdo che si facciano battaglie contro la vaccinazione". "Mi pare che la nostra proposta di differenziare le misure restrittive in relazione alla vaccinazione sia stata ascoltata con attenzione". "Ricordate le zone colorate? - ha aggiunto Fedriga - Un'ipotesi è quella che i provvedimenti restrittivi non si applichino a chi si è sottoposto alla vaccinazione. A questi sarà garantita la possibilità di continuare a svolgere le attività altrimenti vietate'".

Il super green pass? "La ritengo un'ipotesi plausibile, e chiarisco meglio. Con il tampone sarà consentito solo andare al lavoro. Per svolgere le attività vietate nella specifica zona, bisognerà essere o vaccinati o guariti".
In ogni caso, ha precisato ieri sera Massimiliano Fedriga, ai microfoni di Tg2 Post, "Con il Governo non abbiamo raggiunto soluzioni definitive". Fedriga ha poi reso noto che ci sarà una nuova riunione tra Governo e regioni prima del prossimo Consiglio dei Ministri. ''Mi auguro che la situazione migliori con il forte impegno sulle terze dosi, sul far superare la paura a chi non è ancora vaccinato per garantire salute, lavoro e socialità''.  "Il governo adesso farà le proprie valutazioni, le porterà in Consiglio dei ministri. Poi prima del Consiglio dei Ministri ci sarà un ulteriore confronto con le Regioni ed il governo ci dirà le decisioni che ha preso. Ma "L'alleanza istituzionale è fondamentale per misure efficaci". "Devo dire che dall'inizio della pandemia le regioni sono sempre state compattissime indipendentemente dalla collocazione geografica o dal coloro politico. Su questo - ha sottolineato Fedriga - penso che le Regioni hanno dimostrato che quando c'è da rimboccarsi le maniche e superare un problema drammatico come quello della pandemia sono in grado di non guardare se uno è alleato e non alleato, è vicino o no, ma si e' sempre guardato ai problemi reali che abbiamo cercato di affrontare insieme e di questo vado orgoglioso come presidente della Conferenza".
"Il mio gruppo di lavoro sulla pandemia ha appena fatto uno studio e mi ha certificato che se oggi tutti i cittadini fossero vaccinati noi avremmo piu' del 50 per cento in meno di ospedalizzazioni. Quindi questo vuol dire che il vaccino funziona". ha aggiunto duramte l'intrevista  a Tg2 Post. "Certo è - ha sottolineato Fedriga - che dobbiamo rafforzare le protezioni e dobbiamo anche andare avanti insieme perche' dalla pandemia non esce una istituzione brava, non esce un cittadino bravo, ma esce una comunita' che lavora tutti insieme".
In Friuli Venezia Giulia "abbiamo visto un aumento importante dei contagi nelle scorse settimane che fortunatamente nell'ultima si è stabilizzato. Noi prevediamo che da qui alle prossime due settimane ci dovrebbe essere il picco dei ricoveri, questo è un dato preoccupante". Inolte  "Noi viviamo al confine con aree particolarmente colpite dell'Europa, come Slovenia e Austria - ha ribadito Fedriga - con le quali c'è una relazione quotidiana. Non a caso abbiamo chiesto al Governo che favorisca i controlli al confine, per esempio passare solo in caso di tampone negativo o vaccino. Anche i controlli a campione potrebbero essere utili. Dall'altro lato la presenza di una campagna vaccinale che oggi copre circa l'85% della popolazione del Friuli Venezia Giulia ha permesso al nostro territorio di non essere in una situazione come quella della Slovenia che è drammatica. Noi siamo in difficoltà essendo vicini a quest'area ma non è per nulla paragonabile a quello che sta accadendo in Slovenia. Altro motivo - ha aggiunto - per sottolineare l'importanza della campagna vaccinale. Oggi abbiamo discusso con il governo delle terapie con anticorpi monoclonali che effettivamente hanno una grande efficacia. Hanno un unico problema organizzativo: devono essere dati in ospedale. Anche se ci sono quelli di nuova generazione. Però i dati ci danno un grande effetto", ha concluso Massimiliano Fedriga.



( red / 23.11.21 )

Documento della Conferenza delle Regioni del 3 novembre

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Tutela dei diritti e sviluppo dei soggetti in età evolutiva: osservazioni sul 5° Piano nazionale

(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) Nella Conferenza Unificata (Atto) del 3 novembre le Regioni hanno espresso parere favorevole sul 5° Piano nazionale di azione ed interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Nel corso del confronto la Conferenza delle Regioni ha presentato un documento di osservazioni.
Complessivamente - si legge nella Posizione sulla bozza del 5° piano nazionale di azione di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva - emerge l’estrema centralità riservata al sistema scolastico negli interventi previsti e un certo "spostamento" sempre più in area sanitaria delle problematiche relative al maltrattamento minorile. L'area territoriale sociale appare meno centrale nella realizzazione degli interventi.
Lo “spostamento” sul versante sanitario e ospedaliero appare eccessivo, stante la necessità di adottare un approccio globale che coinvolga tutti i contesti di vita del minorenne, soprattutto se guardiamo alle situazioni caratterizzate da una complessità che richiede la capacità di operare in maniera integrata e sinergica tra i servizi a vario titolo coinvolti nella presa in carico tanto dei minori quanto delle figure adulte di riferimento, con particolare riguardo al ruolo dei servizi sociosanitari territoriali più prossimi alla potenziale utenza, oltre che delle agenzie educative. Ci si riferisce a diverse aree fra cui ad esempio, quella del rischio di abuso (azioni 23/24) e maltrattamento, dove è ancora più evidente un accentuato riferimento ai servizi sanitari e ospedalieri in particolare.
Si condivide l’opportunità di individuare equipe di eccellenza a livello regionale presso aziende ospedaliere e/o una equipe multidisciplinare specializzata in ogni azienda sanitaria. Ma il potenziamento della rete dei servizi deve prevedere necessariamente la costituzione e l’operatività di equipe integrate socio sanitarie territoriali di base, che vedano il raccordo fra servizi sociali, sanitari di base e specialistici, servizi educativi, e servizi giudiziari se del caso, attraverso accordi di programma o protocolli di intesa che ne definiscano il raccordo operativo. All'interno di queste equipe, è da valorizzare il ruolo del servizio sociale professionale cui compete un compito preciso nella tutela dei minori, in stretto raccordo con i servizi consultoriali, fin dalla fase di rilevazione di situazioni di maltrattamento/abuso, sospetto o conclamato, e per tutto l’iter procedurale (protezione, valutazione, trattamento). Importante altresì il lavoro di rete tra questi servizi di primo livello e figure centrali per la rilevazione precoce quali possono essere i pediatri di libera scelta e i MMG.
Ad ogni modo, in generale, nelle schede relative al tema della tutela delle persone di minore età parrebbe che si tenda a prevedere per ogni situazione l’istituzione di equipe multidisciplinari specifiche per ogni ambito di azione, dimenticando che a volte andrebbe solo maggiormente potenziata la rete territoriale dei servizi che è fondamentale per garantire i LEA di cui si parla e supportare eventualmente un secondo livello più specialistico.
Inoltre, nella sezione dedicata all’Empowerment, potrebbe essere opportuno un riferimento anche alla rete dei care leavers, oggi supportata con progetti regionali molto significativi, grazie anche alla sperimentazione nazionale.
Infine, non si evince a quali coperture finanziarie si intende fare riferimento per il potenziamento dei servizi, richiamato in più parti del documento (es. Consultori, psicologia scolastica, equipe integrate specializzate, etc) considerato che la fonte di finanziamento sembra essere soltanto quella del Fondo Intesa Famiglia.
Il documento contiene anche specifiche modifiche migliorative.


( red / 23.11.21 )

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Pnrr: il Sud al centro della transizione ecologica

(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) "Il Pnrr si traduce sulle future generazioni. Questo straordinario sforzo della Ue ha preso non a caso il nome Next   generation, un nome che richiama la solidarietà generazionale. Risorse che vanno usate in modo attento e responsabile. Si tratta di cogliere un'opportunità straordinaria”, dichiara il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che aggiunge: "L'Italia ha avuto 209 miliardi per perseguire un obiettivo di riequilibrio territoriale dal punto di  vista delle infrastrutture, sociale, di genere. Queste risorse sono arrivate per questo. Vorrei che fosse più chiaro l'interesse comune alla crescita del Nord e del Sud. Abbiamo un interesse a crescere insieme”.
"Faremo di tutto, con i fondi del Pnrr – afferma il ministro dell'Università Maria Cristina Messa - con le riforme che vogliamo fare e con i fondi dello Stato, perché anche in legge di bilancio abbiamo messo moltissimi fondi, per fare in modo che ci sia questo circolo virtuoso nelle regioni del Mezzogiorno”.
“La transizione ecologica e il rispetto dell'ambiente passano anche da nuovi modelli di realizzazione delle infrastrutture”, sostiene il ministro delle infrastrutture e della mobilità Enrico Giovannini
“Nell'ambito delle risorse del Pnrr – spiega Giovannini - si è scelto di destinare il 765 per finanziare ferrovie e non strade e rinnovare il parco autobus in senso ecologico per eliminare il diesel”.
L'Unione europea chiede di mitigare il danno ambientale. “Per esempio – spiega Giovannini - si chiede alle imprese che realizzano per esempio strade, ponti ed altre infrastrutture di ripristinare la biodiversità nei luoghi interessati. Il Mezzogiorno è al centro di questa trasformazione. Infatti - sottolinea Giovannini - dei 62 miliardi assegnati al nostro ministero dal Pnrr circa il 56 per cento andrà alle regioni meridionali”.
Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, rileva che “nell'ambito del ciclo di programmazione dei fondi strutturali 2021/2027 dedicheremo una quota importante del PON "Competitività, ricerca e innovazione" agli interventi per l'internazionalizzazione, grazie anche alla collaborazione col ministro Di Maio che si è dimostrato molto sensibile all'argomento. Per quanto concerne i fondi europei si dovrà anzitutto continuare a investire, come abbiamo già iniziato a fare, nella formazione e messa a disposizione delle aziende degli "export manager", figure professionali sempre più necessarie, capaci di analizzare i mercati esteri, mappare le potenzialità e i rischi e offrire all'imprenditore un quadro chiaro del Paese dove intende esportare”.
Per Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari Regionali, ci sono alcuni errori che “non dobbiamo fare e il primo sarebbe quello di cedere al campanilismo. Io sono
convinta che serva una grande collaborazione trasversale con le Regioni le Province e i Comuni”, siamo consapevoli – aggiunge Gelmini - che “il Pnrr non si può costruire a palazzo Chigi senza ascoltare e condividere le progettualità con gli enti locali, ma dobbiamo utilizzare questa straordinaria opportunità per superare il divario nord e sud e non per accentuare lo scontro. Dobbiamo avere una volontà di andare a ricucire le diseguaglianze e le lacune che ci sono, avendo anche la capacita di costruire buone politiche con progettualità concreta”.
"Il dato che è stato rilanciato parecchie volte, - dichiara il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca - cioè che il 40% delle risorse del Pnrr va al Sud, è molto aleatorio. Se volessimo ragionare alla tedesca, dovremmo dire che, per recuperare il divario, avremmo bisogno del 60% di risorse vere”.

 



( gs / 23.11.21 )

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Vaccini: proroga fino a luglio del personale sanitario

(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) Il Commissario straordinario per l'emergenza Covid-19, Generale Francesco Paolo Figliuolo, proroga il personale sanitario per i richiami vaccinali: "A seguito della necessità di proseguire nella somministrazione dei richiami del vaccino anti SARS-CoV-2, garantendo alle regioni/province autonome il necessario supporto da parte di personale sanitario appositamente contrattualizzato per l'esigenza, il Commissario straordinario, Generale Francesco Paolo Figliuolo, ha provveduto, d'intesa con il ministero della Salute, a prorogare l'accordo quadro già in essere con le agenzie per il lavoro relativo al personale sanitario".
Ridotto da 6 a 5 mesi il ciclo vaccinale per accedere alla terza dose: “l'intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose booster (di richiamo) con vaccino a m-RNA alle categorie per cui è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati – scrive il ministero della Salute - è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”.
L’Oms prevede che “ci sarà una pressione elevata o estrema sui posti letto negli ospedali in 25 Paesi europei e una pressione elevata o estrema sulle unità di terapia intensiva in 49 dei 53 Paesi fra ora e il 1 marzo 2022”.
L’Organizzazione mondiale della sanità inoltre prevede che in Europa il totale dei morti supererà i 2,2 milioni entro la primavera del prossimo anno.
Per invertire questa tendenza, spiega l'Oms, e per poter "convivere con il virus" è necessario assumere un approccio "vaccino più", cioè assumere i vaccini standard e il booster.
Fra le cause del recente aumento dell'incidenza del Covid-19 in Europa, l'Oms ne ipotizza tre: la prevalenza della variante Delta, molto più contagiosa; l'indicazione prevalente in alcuni Paesi secondo cui l'emergenza è alle spalle e si può soprassedere alle misure di cautela e, infine, la presenza di fasce della popolazione non ancora vaccinate, che riducono la tutela e lasciano molte persone vulnerabili.
A livello nazionale, secondo i dati dell'Agenas (Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali), il 6% delle terapie intensive e l'8% dei posti in reparto, sono occupate da parte di pazienti Covid, entrambi i valori sono sotto la soglia limite, rispettivamente al 10% e 15%, il cui superamento costituisce uno dei parametri che possono determinare il passaggio della regione in zona gialla.
L'Agenas registra la crescita in otto regioni e province autonome della percentuale di posti in reparto occupati da pazienti con sintomi: Calabria (al 7%), Marche (10%), Puglia (4%), Piemonte (5%), Toscana (8%), Umbria (7%), Sardegna (6%) e Bolzano (9%).


( gs / 23.11.21 )

Documenti della Conferenza delle Regioni del 3 novembre 2021

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Preoccupazione per l'emergenza cinghiali ed esigenza di rivedere alcune sanzioni nel settore della pesca

(Regioni.it 4188 - 23/11/2021) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 3 novembre, ha approvato un documento in cui si esprime la posizione sulle proposte di legge recanti “Disposizioni in materia di danni provocati dalla fauna selvatica (C 174, C 2138, C 2673), con particolare  riferimento agli ungulati (cinghiali).
Il documento è stato poi illustrato dall'assessore della Regione Veneto, Cristiano Corazzari, nel corso di un'audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che si è tenuta lo stesso 3 nvembre (cfr. "Regioni.it" n. 4174). Successivamente la posizione della Conferenza delle Regioni è stata anche inviata dal presidente Massimiliano Fedriga ad Emanuela Corda, Presidente della Commissione Parlamentare per le questioni regionali.
Nel corso della stessa riunione del 3 novembre sono stati appovati anche diversi documenti relativi al settore della pesca (cfr."Regioni.it" n.4186). Fra questi uno riguarda le norme sul Sistema Sanzionatorio della Pesca.La Legge 28 luglio 2016, n.154 ha già depenalizzato alcune attività come la commercializzazione, la somministrazione di prodotto ittico sottomisura (c.d. “novellame”), divenetate così illeciti amministrativi. Considerando oggi "la grave situazione economica che ha colpito il settore della pesca e dell’acquacoltura si ritiene opportuno proporre - si legge nel documento approvato dalla Conferenza delle Regioni - una riduzione pari al 50% del limite minimo attualmente previsto per tutte le sanzioni pecuniarie penali o amministrative, lasciando invece invariata la misura massima della sanzione pecuniaria prevista".
Inoltre "potrebbero essere eliminate o comunque riviste le disposizioni che prevedono l’aumento degli importi delle sanzioni minima e massima nel caso in cui la violazione sia stata commessa nei cinque anni successivi alla prima violazione".


( red / 23.11.21 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
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