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Regioni.it

n. 4217 - mercoledì 19 gennaio 2022

Sommario
- Covid-19: superare l'attuale sistema delle zone a colori, dibattito aperto
- Pnrr, Zes e altri interventi
- Sport: tavolo permanente Governo, Regioni, enti locali, accordo in Conferenza Unificata
- Scuola: dad, semplificazioni e bus all'80%
- Ponti del bacino del Po: audizione di Regioni ed enti locali il 18 gennaio
- Banca d’Italia: indagine su informatizzazione PA

+T -T
Covid-19: superare l'attuale sistema delle zone a colori, dibattito aperto

(Regioni.it 4217 - 19/01/2022) "Con gli altri Presidenti abbiamo parlato di abolire i colori delle regioni, non è più il caso, ne ho parlato con Fedriga. I colori servono a poco, su questo siamo pressoché tutti d'accordo". A parlare, ospite di Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, e' il Presidente del Molise, Donato Toma.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che a margine di una conferenza stampa in Giunta, sottolinea che è il caso "di smetterla con questi colori. Chi si è accorto che siamo in giallo? Aveva un senso quando c'erano delle misure relative alla mobilità, ma oggi sono relative solo ai non vaccinati, quindi che senso ha creare un clima di timore nel dire che c'è il colore giallo, arancione o rosso?  Il sistema dei colori, nel momento in cui la politica è quella delle vaccinazioni, e quando uno è vaccinato regolarmente e può circolare, non sembra avere più molto senso.  La nostra linea è molto determinata e molto chiara". Oltre al superamento del sistema dei colori l'attenzione, spiega il presidente della Regione Toscana, è sulla scuola: "Non si può sostenere la scuola in presenza se poi bastano uno, due o tre contagi, a seconda dei vari livelli, per mandare tutta la classe in Dad. Chi è positivo sta a casa, chi non è positivo va a scuola, ormai non poniamoci grandi problemi e vediamo la natura di questo Covid, ci dobbiamo convivere, e quindi è giusto che si arrivi a questo sistema molto più flessibile che accerta, traccia e definisce solo i bambini che sono positivi".
Anche Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna, ospite di 'Oggi è un altro giorno', su Rai 1, è per il superamento dell’attuale sistema "In giallo è tutto uguale al bianco ormai, non è cambiato niente", sottolinea. "Io sono uno di quelli che pensa che i colori vanno eliminati, oggi non hanno quasi più senso, può rimanere al limite il rosso perché stiamo parlando del caso piùgrave".
Il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, ha scritto al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere che, per la regione alpina, "nelle regole di conteggio delle occupazioni dei reparti venga inserito un margine di tolleranza pari a un piccolo numero di ricoveri, in modo da evitare che distorsioni statistiche abbiano conseguenze sostanziali nella valutazione". In particolare Lavevaz chiede "che venga consentito un margine di almeno cinque ricoveri per la terapia intensiva e di 20 per l'area medica che possano essere esclusi dai calcoli per l'occupazione".
Nello specifico la situazione attuale della Valle d'Aosta, "unica 'zona arancione' sul territorio nazionale, è frutto - secondo il presidente Lavevaz - di una distorsione legata ai piccoli numeri della nostra realtà. Con i 33 posti disponibili in terapia intensiva, ciascun caso di ricovero porta a un incremento del 3% dell'occupazione totale: si tratta di un'evidente distorsione, che con le norme in vigore può avere conseguenze gravissime per tutto il sistema regionale. Questo si è verificato la scorsa settimana, quando un singolo ricovero non-covid (persona ospedalizzata per politrauma, poi rivelatasi positiva al Covid-19) ha fatto passare la percentuale di occupazione delle terapie intensive dal 18% al 21%, portando alla zona arancione per il territorio regionale. Inoltre "attualmente, il sistema sanitario valdostano offre il più alto numero di posti in terapia intensiva rispetto alla popolazione: i dati Agenas - riporta Lavevaz - evidenziano come i letti già disponibili siano 26,6 ogni 100.000 abitanti, rispetto a una media nazionale di 16,3. Si tratta di una situazione virtuosa e non ulteriormente migliorabile in tempi stretti: nonostante questo, un incremento di 4 casi può portare la Valle d'Aosta dalla zona gialla (6 ricoveri, pari al 18%) alla zona rossa (10 ricoveri, pari al 30,1%). Anche eventi accidentali o puntuali porterebbero a ingiustificati cambiamenti di scenario, con gravi ripercussioni sul tessuto socio-economico". 



( red / 19.01.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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