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Regioni.it

n. 4217 - mercoledì 19 gennaio 2022

Sommario
- Covid-19: superare l'attuale sistema delle zone a colori, dibattito aperto
- Pnrr, Zes e altri interventi
- Sport: tavolo permanente Governo, Regioni, enti locali, accordo in Conferenza Unificata
- Scuola: dad, semplificazioni e bus all'80%
- Ponti del bacino del Po: audizione di Regioni ed enti locali il 18 gennaio
- Banca d’Italia: indagine su informatizzazione PA

+T -T
Ponti del bacino del Po: audizione di Regioni ed enti locali il 18 gennaio

(Regioni.it 4217 - 19/01/2022) Il 18 gennaio la Commissione Ambiente della Camera, nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni recanti iniziative per favorire le attività di manutenzione, ricostruzione e gestione dei ponti sul bacino del fiume Po e sulle principali arterie limitrofe, ha svolto in videoconfetrenza le audizioni dei seguenti rappresentanti: Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo); Anas spa; Rete ferroviaria italiana (Rfi); Conferenza delle Regioni e delle Province autonome; Unione province d’Italia (Upi); Associazione nazionale Comuni d’Italia (Anci); Comitato Ponte Becca, Comitato Treno Ponte-Tangenziale (ponte Casalmaggiore) e Comitato Vogliamo il Ponte (Comitato San Benedetto Po).
L'asssessora della Regione Lombardia, Claudia Maria Terzi (della delegazione della Conferenza delle Regioni) si è soffermata sulla necessità di poter nominare uno più commissari straordinari per i progetti e la realizzazione degli interventi per i pomti del bacino del Po. l'obiettivo è quello di mettere in campo strumenti per intervenire tempestivamente su queste strutture che - ha spiegato Terzi - hanno evidenziato con il passare degli anni diverse critricità. Regione Lombardia peraltro ha già sollecitato iniziative per il ponte della Becca sin dal marzo 2021. Per quanto concerne le infrastrutture di competenza statale (che fanno quindi capo all'Anas) vorremmo che sia garantito l'inserimento di tali opere da subito, anche ai fini della relativa copertura finanziaria.
"Il perdurare dell'emergenza Covid sta impattando non solo su dinamiche contabili, cui l'imminente Decreto Sostegni 2022 potrà porre rimedio, ma anche su aspetti di tipo ordinamentale che sono stati oggetti dell'audizione di Enti locali e Regioni in sede di Decreto Milleproroghe". Loha detto Roberto Pella, vice presidente Anci. "Da parte dei Comuni viene la richiesta di proroga del fondo dei crediti di dubbia esigibilità fino a fine 2022, con un accantonamento pari al 95% e al 90% per i Comuni in regola con i tempi di pagamento dei crediti commerciali, così come in vigore attualmente". Inoltre, "nel caso di motivi non dipendenti dall'operatività del Comune, come ad esempio una gara deserta, la possibilità di prorogare la progettazione nei Comuni che non l'abbiano conclusa entro i 4 mesi previsti. Come da tempo discusso, si torna a chiedere anche la disgiunzione del termine per le deliberazioni Tari, al 30/4, dal termine del bilancio di previsione nella gestione delle entrate proprie".
Accanto a questo "le Province chiedono di poter unificare le scadenze per l'aggiudicazione dei bandi in materia di edilizia scolastica al 31 dicembre 2022 e di poter semplificare la gestione degli iter autorizzatori per ponti e infrastrutture che finalmente hanno ricevuto attenzione e ingenti risorse attraverso il Pnrr. Insieme alle Regioni, tutti gli auditi hanno poi rappresentato la necessità di poter prorogare il termine di scadenza per l'adozione del Piao e per il turn-over del personale delle unioni di comuni e, in particolare la Conferenza delle Regioni così come il Commissario Legnini, di poter prorogare i mutui del sisma e i servizi aggiuntivi del Tpl. Nei prossimi giorni ci impegneremo per esaminare i documenti sottoposti alla Commissione per valutarne opportunità e fattibilità".
I Presidenti della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni, e della Provincia di Parma, Andrea Massari, intervenendo per l'UPI in audizione alla Commissione ambiente della Camera dei deputati sulle risoluzioni riguardanti gli investimenti per la messa in sicurezza dei Ponti e viadotti del bacino del Po."Dobbiamo sottolineare il grande impegno che il Governo, e il ministro Giovannini in particolare, e il Parlamento hanno impresso per avviare un'opera complessa di messa in sicurezza e modernizzazione dei 30.000 ponti in gestione alle Province.  Occorre però prevedere nuove disponibilità, proprio a partire dai Ponti del bacino del Po, che sono indubbiamente strategici. Per i soli ponti gestiti dalle Province restano infatti da finanziare 126 progetti, di cui 117 riferiti a ponti con degrado strutturale alto, per un fabbisogno di 129 milioni 985. Per questo consideriamo estremamente positive le risoluzioni su cui oggi siamo chiamati a dare indicazioni, perché evidenziano chiaramente quanto su questo tema sia forte e generalizzata la preoccupazione e la volontà del Parlamento di garantire alle comunità e ai territori il diritto ad una mobilità efficiente e sicura".
Una delle cause che hanno portato alla "situazione di precarietà delle pile di sostegno di diversi ponti" sul fiume Po "è l'abbassamento dell'alveo principale a partire dagli anni '60, dovuto a vari fattori" e per invertire questa tendenza "occorre favorire il ripascimento, applicando il Piano di gestione dei sedimenti stabilito dall'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po" e "un fondamentale contributo potrà venire dal Piano di Rinaturazione del Po finanziato nell'ambito del Pnrr con 360 milioni di euro, di cui Aipo è ente attuatore". Lo ha detto il direttore dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) Luigi Mille, in audizione. Tra i fattori che hanno contribuito all'abbassamento dell'alveo Mille ha indicato anche "le escavazioni di sabbia, la costruzione della centrale Enel sul Po di Isola Serafini (Piacenza), che ha interrotto l'apporto di sedimenti a valle, la presenza di alcuni 'pennelli' fluviali (opere per favorire la navigazione) realizzati in passato. Tutto ciò - ha precisato Mille - ha portato a un abbassamento di vari metri dell'alveo (6 metri nel cremonese), rendendo sempre più inciso il 'canale' principale del fiume". Il "Piano di Rinaturazione del Po", ha precisato il direttore dell'Aipo è "una proposta avanzata da Wwf e Anepla (Associazione Nazionale Estrattori Lapidei ed Affini) e condivisa dalle quattro Regioni del Po, da Aipo e da Autorità di bacino, che il ministro Cingolani ha saputo accogliere con grande disponibilità, inserendola nei progetti del Pnrr da sostenere e finanziare".


Link alla webtv della Camera: ​Audizione del 18 gennaio su ponti bacino fiume Po


( red / 19.01.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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