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Regioni.it

n. 4431 - lunedì 9 gennaio 2023

Sommario
- Appennino: mancanza neve, mercoledì tavolo con Regioni
- Consiglio Ministri fine anno esamina alcune leggi regionali
- Autonomia: Calderoli, passaggio Governo-Regioni
- Autonomia: Bonaccini, legge quadro approvata dal Parlamento
- Autonomia: De Luca, in bozza passo indietro
- Calendario conferenze fino a luglio 2023

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Autonomia: Bonaccini, legge quadro approvata dal Parlamento

(Regioni.it 4431 - 09/01/2023) No a differenze tra Nord e Sud nell'autonomia differenziata, serve la condivisione delle Regioni. Il presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dichiara di essere pronto al confronto, “però non è accettabile che si passi dal Consiglio dei ministri senza condividere con le Regioni lo schema, un progetto".
"Ho visto apprezzamenti, anche da altri presidenti di Regioni del Sud governate dal centro destra, quando facemmo ritirare a Calderoli la bozza in Conferenza delle Regioni. Sull'autonomia differenziata non si può dire un no ideologico, sarebbe sbagliato. Peraltro hanno i numeri, se vogliono, per approvarsela. Servono - spiega Bonaccini - alcune condizioni, la prima è che o prima ci sono i livelli essenziali di prestazione già definiti o non se fa nulla. Serve una legge quadro approvata dal Parlamento, regole uguali per tutti. E poi togliere la questione dei residui fiscali perché allora sarebbe secessione, non autonomia differenziata".
Bonaccini rileva che nell'idea che “avevo proposto in Emilia Romagna e che poi è diventata patrimonio della proposta del Pd non si parla di risorse in più. Noi non vogliamo un euro in più. Noi vorremmo un'autonomia differenziata che risolvesse in particolare due cose: la prima, semplificare la vita di famiglie, cittadini e imprese. Quindi, burocrazia eliminata, per gran parte. La seconda è la programmabilità certa di risorse che arrivano e di investimenti in un Paese in cui chi amministra non sa mai cosa ti succede l'anno per l'altro".
Per Bonaccini "non si può accettare che sanità e scuola diventino materie divisive. Soprattutto la scuola, che è materia di competenza dello Stato, tranne i nidi o una parte delle materne: come si fa a immaginare un Paese con 20 pubbliche istruzioni diverse? Diventa un Paese barzelletta".
Bonaccini sottolinea che "pochi anni fa col ministro Boccia agli Affari Regionali, il sottoscritto, che era presidente della Conferenza delle Regioni, a nome di tutte le Regioni, firmò una sorta di intesa quadro. Ripartiamo da lì e proviamo a ragionare”.



( gs / 09.01.23 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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