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Regioni.it

n. 3774 - lunedì 10 febbraio 2020

Sommario
- Foibe: è il giorno del ricordo
- Bit: alla Fiera del Turismo la promozione regionale
- Turismo: Bit, rapporto sul turismo in Italia di Iriss-Cnr
- Turismo: rapporto dell'Istat su viaggi e vacanze degli italiani
- Coronavirus: in Gazzetta Ufficiale l'ordinanza per i primi interventi
- Trasporto locale: potenziamenti in Marche, Toscana e Provincia autonoma di Trento

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Foibe: è il giorno del ricordo

Interventi dei presidenti delle regioni

(Regioni.it 3774 - 10/02/2020) Nella "Giornata del Ricordo”, in memoria di tutte le vittime delle foibe, numerosi gli interventi, a cominciare dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sottolineato come sia stata “una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono - per superficialità o per calcolo - il dovuto rilievo”. "Esistono ancora piccole sacche di deprecabile negazionismo militante", rileva il Capo dello Stato, secondo il quale "oggi il vero avversario da battere, più forte e più insidioso, è quello dell'indifferenza, del disinteresse, della noncuranza, che si nutrono spesso della mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi”.
Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, evidenzia "le parole chiare e nette del Presidente della Repubblica sulle foibe, e sul negazionismo che troppo spesso pervade il tema, non possono che essere stimolo per una maggiore responsabilita' e fermezza da parte di tutti. Da presidente del Friuli Venezia Giulia, terra che ha vissuto sulla propria carne le persecuzioni del comunismo titino, non posso che ringraziare Capo dello Stato”.
Numerose le manifestazioni in molte città d'Italia e in Parlamento. "Ricordare le Foibe, - afferma il presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati. - ricordare le decine di migliaia di vittime, ricordare l'esodo e la tragedia di centinaia di migliaia di italiani cacciati dalle proprie terre, è un imperativo morale e un insegnamento fondamentale da trasmettere alle nuove generazioni”.
“Non possiamo dimenticare le tante vittime innocenti – osserva il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini - e il dramma dei nostri connazionali spogliati di tutto e costretti a lasciare le proprie terre e le proprie case. Sempre di più, il Giorno del Ricordo diventa quindi una ricorrenza dal significato profondo: per ricordare tutti coloro che hanno perso la vita, chi ha visto il proprio destino subire una svolta drammatica e per non lasciar cadere il monito che ancora una volta la storia ci consegna, contro la follia di ogni totalitarismo e autoritarismo, della violenza cieca contro chi viene ritenuto diverso su basi etniche e per le proprie origini, vittime di un odio intollerabile. L'orrore che produce perdere di vista anche solo per un attimo la nostra umanità”
"Nel Giorno del ricordo dichiara il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci – desidero rivolgere un commosso pensiero alle migliaia di Italiani (tra cui oltre duecento siciliani) che nel biennio 1943-45 rimasero vittime dell'odio comunista nell'Italia del Nord-Est”.
Per il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, “il giorno del ricordo non deve essere strumentalizzato e soprattutto devono essere evitate nuove contrapposizioni e nazionalismi che alimentano l'odio e ci riportano indietro”. “Oggi -afferma Rossi- è il giorno del ricordo della tragedia nazionale delle foibe causata dai partigiani jugoslavi che, tra il '43 e il '45, massacrarono migliaia di persone. Seguì poi l'esodo giuliano dalmata di oltre 250.000 italiani che lasciarono la Jugoslavia di Tito. Fu una vera pulizia etnica”.
Il presidente della regione Molise, Donato Toma, osserva come “questo immane e feroce genocidio fece passare sottotraccia altri avvenimenti nefasti legati al Secondo conflitto mondiale, quasi si trattasse di effetti collaterali fisiologici allo stato di guerra”.
“Le Foibe - sottolinea il presidente della regione Umbria, Donatella Tesei - sono un drammatico passaggio della storia che racconta l'immensa sofferenza delle popolazioni fiumane, dalmate, istriane e giuliane. Un massacro che ancora oggi ha zone d'ombra e il cui ricordo è stato a lungo avvolto dal silenzio”.
Condanna "ogni ideologia che si basa sulla sopraffazione, l'odio e la violenza" il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, che invita a "contrastare qualsiasi azione tenda al negazionismo o al giustificazionismo di simili tragedie".
"Ferisce - dichiara il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio - la mancanza di rispetto verso le vittime dell'orrore della storia”.
Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti, ricorda “le donne e gli uomini italiani morti nelle foibe. Doveroso farlo, oggi e ogni giorno, senza pregiudizi e strumentalizzazioni”.
Christian Solinas, presidente della regione Sardegna, si unisce al commosso ricordo e omaggio delle tante vittime, “di quell'eccidio sentiamo il dovere di proseguire il ricordo e di tramandarlo alle giovani generazioni, perché sia un monito perenne per prevenire e condannare la violenza e per contribuire alla costruzione di un mondo di pace”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ha partecipato alla cerimonia organizzata dal Comune di Trieste nel Giorno del Ricordo alla foiba di Basovizza: "Per questo – afferma Fugatti - dopo l'esperienza dello scorso anno con i ragazzi che hanno visitato Auschwitz, quest'anno ho voluto accompagnare al sacrario della foiba di Basovizza gli studenti del Marconi di Rovereto impegnati in un percorso formativo sulla storia del confine Nord Orientale", sottolineando anche “la necessità di evitare strumentalizzazioni e soprattutto negazionismo”.
Anche il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha deposto una corona al monumento alle vittime delle foibe di via Laurentina, a Roma, in occasione del Giorno del Ricordo. "Anche quest'anno come Regione Lazio – dichiara Zingaretti - diamo il nostro contributo a questa giornata, per non dimenticare, con una presenza dovuta e con l'impegno, anche durante l'anno, a tenere vivo il tema delle Foibe nelle scuole, con i viaggi, con la mobilitazione e con il sostegno al corpo docente, affinché sia messo in grado di avere una funzione di trasmissione della memoria, come è giusto che sia dopo troppi anni di silenzi e di omissioni. E’ il tempo di utilizzare questa giornata per non dimenticare mai cosa è avvenuto".

 



( gs / 10.02.20 )
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