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Regioni.it

n. 3876 - martedì 7 luglio 2020

Sommario
- Decreto "Semplificazione", via libera dal Consiglio dei Ministri
- Pandemia: la nostra crisi vista da Banca d'Italia, Istat, Ocse e Commissione Ue
- Sistema elettorale: verso la doppia preferenza di genere in Liguria e in Puglia
- Boccia: su Mes ascoltare parere presidenti Regioni
- 50 anni Regioni: Lazio e Lombardia ricordano anniversario
- Distillazione di crisi: sancita l'intesa sul decreto

+T -T
Boccia: su Mes ascoltare parere presidenti Regioni

Devo ringraziare le Regioni che hanno aiutato lo Stato nella più grande emergenza

(Regioni.it 3876 - 07/07/2020) “Il Mes era nato con finalità diverse, aveva condizionalità macroeconomiche per definizione insite nel suo meccanismo. Abbiamo lavorato perché le condizionalità macro fossero eliminate”, e “penso che abbiamo fatto buon lavoro, ma resta il fatto che spetta ai singoli governi decidere se e quando utilizzarlo”. così il commissario all'economia Ue Paolo Gentiloni.
“Quasi tutti – rileva Giovanni Toti, presidente della regione Liguria - i governatori e quasi tutti i sindaci, di centrodestra e centrosinistra, dicono 'va bene il Mes, se servono questi soldi prendiamoli, ma vi state preoccupando solo di dove prenderli e non di come spenderli'. Noi abbiamo una capacità di spesa che è molto vicina allo zero, il decreto Semplificazioni nelle sue bozze non dà neanche minimamente una risposta su quello che serve”.
Per il presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, "L'azione del governo - ha sottolineato De Luca – “sarebbe davvero scandaloso se non si usassero i fondi aggiuntivi del Mes per operare un riequilibrio tra le Regioni nel riparto dei fondi per la sanità”.
Il sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa, afferma che “sul Mes pensiamo che siano soldi indispensabili e importantissimi. Come andrebbero spesi lo stiamo immaginando, ognuno accarezza un progetto. Potremmo anche decidere di non chiedere tutta la somma, ma oggi abbiamo un'opportunita' che non puo' essere trascurata”.
Francesco Boccia, ministro per gli Affari regionali, spiega che “un conto sono le dinamiche del Fondo, un altro è la valutazione dell'impatto delle nuove risorse europee per rafforzare le reti sanitarie, a partire dalla prevenzione territoriale pubblica”, e comunque la quota del 34% di fondi per il Mezzogiorno non basterà. ''Penso che quella quota - dichiara Boccia - debba essere superata se in ballo c'è l'adeguamento dei Lep. Ma questo verrà fuori anche dal dibattito parlamentare sull'attuazione dell'autonomia differenziata sulla quale auspico un'accelerazione a settembre. Solo quando emergeranno i dati reali sui livelli essenziali delle prestazioni potremo dare una risposta definitiva a ipotesi e ragionamenti. Senza i Lep - riflette Boccia - non capiremo mai fino in fondo quanto debba essere destinato alle regioni più deboli e meno dotate anche nella sanità pubblica. Faccio mie le parole del presidente Mattarella: l'autonomia va attuata nel solco del rispetto del principio di sussidiarietà perché autonomia e sussidiarietà rafforzano l'unità del Paese”.
“Mi piacerebbe che sul Mes - aggiunge Boccia - prima di andare in Parlamento a settembre e discutere di scuola, sanità, trasporto pubblico locale, si riuscisse ad ascoltare il parere di tutti i presidenti delle Regioni. La leale collaborazione tra i presidenti e il governo in questi durissimi sei mesi, che lo stesso Mattarella ha richiamato, resta il presupposto per ogni confronto. Ma anche per migliorare certi meccanismi delle burocrazie regionali, e non solo, di cui non si sente affatto il bisogno”.
Quello del Governo con le Regioni durante la pandemia - spiega Boccia - è stato “un rapporto duro e complesso ma il 98% delle ordinanze regionali erano assolutamente corrette, il linea, e io devo ringraziare le Regioni che hanno aiuto lo Stato nella più grande emergenza”.
 
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MES: BOCCIA, 'AL SUD PIU' DELLA QUOTA DEL 34% DEI FONDI COVID'

Mes, sott. Zampa: potremmo anche decidere di non chiedere tutta la somma


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( gs / 07.07.20 )
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