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Regioni.it

n. 3876 - martedì 7 luglio 2020

Sommario
- Decreto "Semplificazione", via libera dal Consiglio dei Ministri
- Pandemia: la nostra crisi vista da Banca d'Italia, Istat, Ocse e Commissione Ue
- Sistema elettorale: verso la doppia preferenza di genere in Liguria e in Puglia
- Boccia: su Mes ascoltare parere presidenti Regioni
- 50 anni Regioni: Lazio e Lombardia ricordano anniversario
- Distillazione di crisi: sancita l'intesa sul decreto

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Decreto "Semplificazione", via libera dal Consiglio dei Ministri

4 gli ambiti principali: contratti pubblici ed edilizia; procedure e responsabilità; amministrazione digitale; imprese, ambiente e green economy

(Regioni.it 3876 - 07/07/2020) Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro per la pubblica amministrazione Fabiana Dadone, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale.
La gestazione del decreto semplificazioni "posso acconsentire che sia stata sofferta, dire dolorosa è esagerato, il dolore lasciamolo per altre vicende", ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa a palazzo Chigi sul provvedimento approvato nella notte fra il 6 e il 7 lugllio. "Abbiamo dovuto approfondire, fare analisi, verificare, lo potrete analizzare nella forma definitiva, interveniamo a tutto campo su tutti i settori della pubblica amministrazione e su tutte le procedure, è una rivoluzione, senza concessione all'enfasi. Una semplificazione così non è stata mai fatta. Aver dovuto far convergere quattro forze di maggioranza e la sensibilità di vari ministri, lo vedo come un risultato clamoroso"", ha aggiunto.
Si tratta - si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi - di "un intervento organico volto alla semplificazione dei procedimenti amministrativi, all’eliminazione e alla velocizzazione di adempimenti burocratici, alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, al sostegno all’economia verde e all’attività di impresa".
Quattro gli ambiti principali:
- semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia;
- semplificazioni procedimentali e responsabilità;
- misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale; 
- semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.
Per quanto riguarda il primo ambito (Contratti pubblici ed edilizia) si punta a misure per incentivare gli investimenti nel settore delle infrastrutture e dei servizi, si introduce in via transitoria, fino al 31 luglio 2021, una nuova disciplina degli affidamenti di lavori, servizi e forniture.
Le nuove norme prevedono l’affidamento diretto per prestazioni di importo inferiore a 150.000 euro e una procedura negoziata, senza bando, previa consultazione di un numero di operatori variabile sulla base dell’importo complessivo, per tutte le prestazioni di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria.
"È previsto - prosegue il comunicato della Presidenza del Consiglio - che l’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente avvenga entro due mesi, aumentati a quattro in specifici casi. Il mancato rispetto di tali termini, i ritardi nella stipulazione del contratto e quelli nell’avvio dell’esecuzione dello stesso possono essere valutati ai fini della responsabilità del responsabile unico del procedimento per danno erariale e, qualora imputabili all’operatore economico, costituiscono causa di esclusione dello stesso dalla procedura o di risoluzione del contratto. Si introducono, inoltre, disposizioni volte ad accelerare i contratti sopra soglia, prevedendo in particolare che l’aggiudicazione o l’individuazione definitiva del contraente debba avvenire entro il termine di sei mesi dall’avvio del procedimento.  Inoltre, si prevede che la pendenza di un ricorso giurisdizionale non costituisca giustificazione adeguata per la mancata stipulazione del contratto nel termine previsto e, per le opere di rilevanza nazionale o sopra le soglie comunitarie, le sospensioni nell’esecuzione potranno essere stabilite dalle parti o dalle autorità giudiziarie solo in casi ben specificati. Sarà poi obbligatorio costituire collegi consultivi tecnici con il compito di risolvere rapidamente le controversie e le dispute tecniche che potrebbero bloccare gli appalti e, per evitare che la mancanza di risorse blocchi i cantieri, viene creato un apposito Fondo, che potrà finanziare temporaneamente le stazioni appaltanti. Infine, si semplificano e si uniformano le procedure di nomina dei Commissari straordinari per le opere di maggiore complessità o più rilevanti per il tessuto economico, sociale e produttivo.
In ambito edilizio, si provvede alla semplificazione degli interventi di demolizione e ricostruzione e delle procedure di modifica dei prospetti degli edifici; all’accelerazione dei termini di svolgimento delle procedure edilizie tramite una conferenza di servizi semplificata per acquisire l’assenso delle altre amministrazioni; al rafforzamento degli incentivi per gli interventi di rigenerazione urbana, con la riduzione del contributo di costruzione da pagare al Comune; alla proroga della validità dei titoli edilizi; alla previsione del rilascio su richiesta dell’interessato circa l’intervenuta formazione del silenzio assenso da parte dello sportello unico edilizia (SUE).
Rispetto invece al secondo ambito (Procedimenti e responsabilità degli amministrator) sul fronte della semplificazione dei procedimenti "si prevede che, per la maggior parte degli adempimenti burocratici, scaduti i termini previsti dalla legge, valga la regola del silenzio-assenso, con inefficacia degli atti tardivamente intervenuti.  Si introduce la conferenza di servizi semplificata, con la compressione dei tempi: tutte le amministrazioni coinvolte dovranno rispondere entro 60 giorni. Inoltre, le amministrazioni dovranno misurare la durata effettiva dei procedimenti di maggiore impatto per cittadini e imprese, confrontarli con i termini previsti dalla legge e pubblicarli. Si introducono semplificazioni per favorire la partecipazione di cittadini e imprese ai procedimenti amministrativi telematici, introducendo il principio generale che le pubbliche amministrazioni devono erogare i propri servizi in digitale e che i cittadini devono poter consultare gli atti in forma digitale.  Si tagliano anche i costi della burocrazia, prevedendo che, sia per le norme primarie che per i decreti attuativi, nel caso si introducano nuovi costi regolamentari, si debbano eliminare altri oneri di pari valore, oppure rendere i nuovi costi introdotti fiscalmente detraibili.
Si introduce per il periodo 2020-2023, l’Agenda della semplificazione amministrativa, definita secondo le linee di indirizzo condivisa fra, Stato, Regioni, Province autonome ed enti locali e si prevede la definizione di una modulistica standard in tutto il Paese per la presentazione di istanze, dichiarazioni e segnalazioni da parte dei cittadini.
Sul fronte della responsabilità degli amministratori pubblici, si prevede, fino al 31 luglio 2021, la limitazione della responsabilità per danno erariale al solo dolo per quanto riguarda le azioni, mentre resta invariata per quanto riguarda le omissioni, in modo che i funzionari siano chiamati a rispondere in misura maggiore per eventuali omissioni o inerzie, piuttosto che nel caso di condotte attive. Inoltre, la fattispecie del dolo viene riferita all’evento dannoso e non alla sola condotta, viene rafforzata il controllo concomitante da parte della Corte dei conti per accelerare le spese di investimento pubblico e viene definito in modo più puntuale il reato di abuso d’ufficio, affinché i funzionari pubblici abbiano certezza su quali sono gli specifici comportamenti puniti dalla legge".
Il terzo ambito riguarda la "diffusione dell’amministrazione digitale". Sotto questo profilo ci si affida agli strumenti della cittadinanza digitale e allo sviluppo dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione prevedendo: "l’accesso a tutti i servizi digitali della PA tramite SPID, Carta d’identità digitale (CIE) e tramite AppIO su smartphone; il domicilio digitale per i professionisti, anche non iscritti ad albi; la semplificazione e il rafforzamento del domicilio digitale per i cittadini; la presentazione di autocertificazioni, istanze e dichiarazioni direttamente da cellulare tramite AppIO; semplificazioni per il rilascio della CIE; una piattaforma unica di notifica digitale di tutti gli atti della PA e via posta elettronica certificata (PEC degli atti giudiziari; la semplificazione della firma elettronica avanzata; il sostegno per l’accesso delle persone con disabilità agli strumenti informatici; regole omogenee per tutte le PA per gli acquisti informatici, la formazione digitale dei dipendenti pubblici e la progettazione dei servizi digitali ai cittadini; la semplificazione e il rafforzamento dell’interoperabilità tra banche dati pubbliche e misure per garantire piena accessibilità e condivisione dei dati tra le PA; la semplificazione e il rafforzamento della Piattaforma digitale nazionale dati, finalizzata a favorire l’utilizzo del patrimonio informativo pubblico. Si introdurre misure per l’innovazione, volte a semplificare e favorire le iniziative innovative e, in particolare misura, le sperimentazioni mediante l’impiego delle tecnologie emergenti".
Per quanto concerne il quarto ed ultimo ambito -  "semplificazioni in materia di imprese, ambiente e green economy" - il Decreto prevede per le imprese: "la semplificazione e la velocizzazione dei lavori sulle infrastrutture di rete per le comunicazioni elettroniche e la banda larga; l’aumento dell’importo di erogazione in un’unica soluzione della “Nuova Sabatini” (contributi alle imprese per il rimborso di prestiti destinati a investimenti in beni strumentali) e la semplificazione del medesimo incentivo per le imprese del Mezzogiorno; la semplificazione delle procedure per la cancellazione dal registro delle imprese e per lo scioglimento degli enti cooperativi; il rafforzamento del sistema di monitoraggio degli investimenti pubblici, la semplificazione delle attività del CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica) e quella delle erogazioni dei contributi pubblici nel settore dell’agricoltura; la possibilità per le società per azioni quotate di prevedere aumenti di capitale in deroga rispetto alla disciplina del codice civile".
Quanto poi al tema del sostegno alla tutela dell’ambiente e alla green economy, "il decreto introduce la razionalizzazione delle procedure di valutazione d’impatto ambientale (VIA) associate alle opere pubbliche; l’esclusione dall’obbligo di assoggettabilità alla VIA e al regime dei beni e interessi culturali per interventi urgenti di sicurezza sulle dighe esistenti prescritti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che non trasformino in maniera significativa gli sbarramenti; la semplificazione delle procedure per interventi e opere nei luoghi oggetto di bonifica nei Siti di Interesse Nazionale (SIN); la velocizzazione dei tempi di assegnazione dei fondi contro il dissesto idrogeologico ai commissari; la razionalizzazione degli interventi nelle Zone Economiche Ambientali; semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, nonché per realizzare punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici; una nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei, con benefici per le casse dello Stato; l’estensione ai piccoli Comuni (fino a 20.000 abitanti) del meccanismo dello “scambio sul posto altrove” per incentivare l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; un piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano per soddisfare le esigenze di miglioramento della qualità delle superfici forestali secondo direttrici incentivanti e di semplificazione; semplificazioni per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE a favore di progetti del green new deal".
"Ringrazio il governo per il Decreto Semplificazioni che e' stato approvato questa notte perché nella lista delle opere pubbliche finanziate da commissariare per il Lazio e' una vera svolta in termini di investimenti e di presenza dello Stato sul nostro territorio". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo  in una conferenza per illustrare i contenuti di un accordo per riprogrammazione dei fondi strutturali europei 2014/2020. "Ringrazio il ministro Giuseppe Provenzano e chi ha lavorato a questo accordo - ha aggiunto - E' tempo di costruire, diinvestire, di aprire cantieri e di farlo dentro una strategia di innovazione". 
"L'accordo firmato- ha spiegato l'assessore regionale alla Programmazione economica e Bilancio, Alessandra Sartore - è una grande opportunita' che consente alla Regione Lazio, prima in Italia, di utilizzare le risorse della programmazione in corso per fronteggiare la grave emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo, secondo quanto previsto dalle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e dal decreto Rilancio. E' grazie alla collaborazione con l'Europa e lo Stato se la Regione puo' riprogrammare gli interventi per rispondere alla crisi e confermare l'impianto, le risorse e la programmazione in corso. L'Europa consentira' infatti di certificare al 100% le spese sostenute nei prossimi 12 mesi, liberando dai programmi una quota equivalente relativa al loro cofinanziamento nazionale e regionale. Lo Stato consente alla Regione, da una parte, di riprogrammare economie disponibili sul Fondo Sviluppo e Coesione, dall'altra, di disporre di dotazioni aggiuntive dello stesso Fondo. L'effetto e' un'accelerazione della programmazione in corso, con un'auspicabile chiusura della certificazione della spesa entro il 2021. Questo ci consente anche di poterci concentrare sul nuovo ciclo 2021-2027 e sui grandi obiettivi dello sviluppo sostenibile, del green deal europeo, della digitalizzazione per costruire finalmente un nuovo modello di sviluppo condiviso a livello continentale. Temi che peraltro stiamo gia' affrontando con i primi incontri di partenariato sul territorio".
"Dal mio punto di vista voglio sottolineare l'importanza del metodo: leale collaborazione, non solo formale ma sostanziale. Le scelte sono state compiute dalla Regione, inserite nelle linee guida nazionali. Il 'centro' ha
svolto il ruolo che deve svolgere e la Regione ha operato le scelte migliori". Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano nel corso di una conferenza stampa in Regione Lazio sulla riprogrammazione dei fondi Ue.
Anche nella Provincia Autonoma di Trento si registrano novità sul fronte dei fondi europei, per contrastare l'emergenza generata dalla pandemia. Dopo che la Giunta provinciale ha approvato l'intesa con il Governo per una riprogrammazione anti Covid-19 di complessivi 51 milioni di euro dei Programmi Operativi FESR e FSE, il Presidente Maurizio Fugatti e il Ministro alla coesione territoriale Giuseppe Provenzano hanno sottoscritto un apposito protocollo d'intesa che ne da ora concreta attuazione. La riprogrammazione prevede interventi nei settori della sanità, della scuola, del lavoro e del sostegno all'economia; L'accordo prevede che al fine di garantire la copertura di progetti non più finanziati dai Fondi europei, sia assegnato dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, un ammontare complessivo della stessa entità, 51 milioni di euro, al fine di consentire comunque l'effettuazione di tutti gli interventi FESR e FSE originariamente programmati. L'accordo prevede altresì ulteriori benefici per la Provincia derivanti anche dall'assegnazione di nuove risorse FSC 2021-2027 per 22 milioni di euro oltre alla conferma delle risorse statali (17,85 milioni di euro) per gli interventi che la Commissione europea ha proposto ora di coprire interamente anziché al 50%.


Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 54 del 07.04.2020

DL SEMPLIFICAZIONI: ZINGARETTI "GRAZIE AL GOVERNO, SVOLTA PER IL LAZIO"


( red / 07.07.20 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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