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Decreto "Semplificazione", via libera dal Consiglio dei Ministri
4 gli ambiti principali: contratti pubblici ed edilizia; procedure e responsabilità; amministrazione digitale; imprese, ambiente e green economy
La gestazione del decreto semplificazioni "posso acconsentire che sia stata sofferta, dire dolorosa è esagerato, il dolore lasciamolo per altre vicende", ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa a palazzo Chigi sul provvedimento approvato nella notte fra il 6 e il 7 lugllio. "Abbiamo dovuto approfondire, fare analisi, verificare, lo potrete analizzare nella forma definitiva, interveniamo a tutto campo su tutti i settori della pubblica amministrazione e su tutte le procedure, è una rivoluzione, senza concessione all'enfasi. Una semplificazione così non è stata mai fatta. Aver dovuto far convergere quattro forze di maggioranza e la sensibilità di vari ministri, lo vedo come un risultato clamoroso"", ha aggiunto.
- semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia;
- semplificazioni procedimentali e responsabilità;
- misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale;
- semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy.
Per quanto riguarda il primo ambito (Contratti pubblici ed edilizia) si punta a misure per incentivare gli investimenti nel settore delle infrastrutture e dei servizi, si introduce in via transitoria, fino al 31 luglio 2021, una nuova disciplina degli affidamenti di lavori, servizi e forniture.
Le nuove norme prevedono l’affidamento diretto per prestazioni di importo inferiore a 150.000 euro e una procedura negoziata, senza bando, previa consultazione di un numero di operatori variabile sulla base dell’importo complessivo, per tutte le prestazioni di importo pari o superiore a 150.000 euro e inferiore alle soglie di rilevanza comunitaria.
"Ringrazio il governo per il Decreto Semplificazioni che e' stato approvato questa notte perché nella lista delle opere pubbliche finanziate da commissariare per il Lazio e' una vera svolta in termini di investimenti e di presenza dello Stato sul nostro territorio". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo in una conferenza per illustrare i contenuti di un accordo per riprogrammazione dei fondi strutturali europei 2014/2020. "Ringrazio il ministro Giuseppe Provenzano e chi ha lavorato a questo accordo - ha aggiunto - E' tempo di costruire, diinvestire, di aprire cantieri e di farlo dentro una strategia di innovazione".
"L'accordo firmato- ha spiegato l'assessore regionale alla Programmazione economica e Bilancio, Alessandra Sartore - è una grande opportunita' che consente alla Regione Lazio, prima in Italia, di utilizzare le risorse della programmazione in corso per fronteggiare la grave emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo vivendo, secondo quanto previsto dalle modifiche regolamentari adottate dalla Commissione europea e dal decreto Rilancio. E' grazie alla collaborazione con l'Europa e lo Stato se la Regione puo' riprogrammare gli interventi per rispondere alla crisi e confermare l'impianto, le risorse e la programmazione in corso. L'Europa consentira' infatti di certificare al 100% le spese sostenute nei prossimi 12 mesi, liberando dai programmi una quota equivalente relativa al loro cofinanziamento nazionale e regionale. Lo Stato consente alla Regione, da una parte, di riprogrammare economie disponibili sul Fondo Sviluppo e Coesione, dall'altra, di disporre di dotazioni aggiuntive dello stesso Fondo. L'effetto e' un'accelerazione della programmazione in corso, con un'auspicabile chiusura della certificazione della spesa entro il 2021. Questo ci consente anche di poterci concentrare sul nuovo ciclo 2021-2027 e sui grandi obiettivi dello sviluppo sostenibile, del green deal europeo, della digitalizzazione per costruire finalmente un nuovo modello di sviluppo condiviso a livello continentale. Temi che peraltro stiamo gia' affrontando con i primi incontri di partenariato sul territorio".
"Dal mio punto di vista voglio sottolineare l'importanza del metodo: leale collaborazione, non solo formale ma sostanziale. Le scelte sono state compiute dalla Regione, inserite nelle linee guida nazionali. Il 'centro' ha
svolto il ruolo che deve svolgere e la Regione ha operato le scelte migliori". Così il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Giuseppe Provenzano nel corso di una conferenza stampa in Regione Lazio sulla riprogrammazione dei fondi Ue.
Anche nella Provincia Autonoma di Trento si registrano novità sul fronte dei fondi europei, per contrastare l'emergenza generata dalla pandemia. Dopo che la Giunta provinciale ha approvato l'intesa con il Governo per una riprogrammazione anti Covid-19 di complessivi 51 milioni di euro dei Programmi Operativi FESR e FSE, il Presidente Maurizio Fugatti e il Ministro alla coesione territoriale Giuseppe Provenzano hanno sottoscritto un apposito protocollo d'intesa che ne da ora concreta attuazione. La riprogrammazione prevede interventi nei settori della sanità, della scuola, del lavoro e del sostegno all'economia; L'accordo prevede che al fine di garantire la copertura di progetti non più finanziati dai Fondi europei, sia assegnato dallo Stato alla Provincia autonoma di Trento, attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2020, un ammontare complessivo della stessa entità, 51 milioni di euro, al fine di consentire comunque l'effettuazione di tutti gli interventi FESR e FSE originariamente programmati. L'accordo prevede altresì ulteriori benefici per la Provincia derivanti anche dall'assegnazione di nuove risorse FSC 2021-2027 per 22 milioni di euro oltre alla conferma delle risorse statali (17,85 milioni di euro) per gli interventi che la Commissione europea ha proposto ora di coprire interamente anziché al 50%.

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 54 del 07.04.2020

DL SEMPLIFICAZIONI: ZINGARETTI "GRAZIE AL GOVERNO, SVOLTA PER IL LAZIO"
( red / 07.07.20 )
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Pandemia: la nostra crisi vista da Banca d'Italia, Istat, Ocse e Commissione Ue
Secondo gli ultimi dati Istat il 38,8% delle imprese italiane si dichiara a rischio chiusura nel corso dell'anno. Sempre nel'indagine Istat si evidenzia che il pericolo di chiudere è più alto tra le micro imprese (40,6%) e la piccole (33,5%) ma è "significativo" anche tra le medie (22,4%) e le grandi (18,8%). Oltre 6 alberghi e ristoranti su 10 rischiano la sopravvivenza mettendo in pericolo oltre 800 mila posti di lavoro.
Infine anche l’Ocse fa alcune previsioni e indica all’Italia di “agire rapidamente per aiutare i propri giovani a mantenere un legame con il mercato del lavoro, per esempio riprendendo e rinnovando significativamente il programma Garanzia giovani": è quanto scrive l'Ocse nelle Prospettive sull'Occupazione 2020. Tra l'altro, per l'Ocse, "incentivi all'assunzione, concentrati sui gruppi più vulnerabili, possono contribuire a promuovere la creazione di nuovi posti di lavoro”.
“Se la pandemia sarà tenuta sotto controllo - prevede l'Ocse- la disoccupazione dovrebbe, poi, scendere gradualmente all'11% entro la fine del 2021, comunque ben al di sopra del livello pre-crisi”.
Comunque ipaesi dell'Ocse, "a partire" dall'Italia, hanno adottato "misure senza precedenti per sostenere il reddito dei lavoratori e introdurre o estendere programmi di cassa integrazione, che hanno visto un numero di richieste mai così elevato”. Ora bisogna trovare “il giusto equilibrio tra un rinnovato sostegno a chi è in difficoltà, l'accompagnamento delle inevitabili ristrutturazioni dove necessario e la creazione di nuovi posti di lavoro”.
E’ da evitare che le persone cadano in povertà.”Il funzionamento del reddito di cittadinanza e del reddito di emergenza dovrebbero essere riconsiderati per garantire che le famiglie più bisognose siano davvero sostenute" scrive l'Ocse nella scheda dedicata all'Italia delle Prospettive sull'Occupazione 2020.
Principali risultati dell'indagine straordinaria sulle famiglie italiane nel 2020
++ Ue, calo record Pil Italia -11,2% nel 2020 ++ Risale a +6,1% nel 2021
+++ ANSA: LE NOTIZIE DEL GIORNO ORE 11.00 +++
CORONAVIRUS: OCSE, CRISI DA GRANDE DEPRESSIONE, PIL -15% IN PRIMA META' 2020
CORONAVIRUS: OCSE, CON NUOVA ONDATA ITALIA OLTRE 12,4% DISOCCUPAZIONE IN 2020 = e oltre l'11,5 in 2021,
**FASE 3: OCSE, ITALIA RIADATTI CIG, RICONSIDERI RDC E VARI INCENTIVI ASSUNZIONE**
NOTA MENSILE SULL’ANDAMENTO DELL’ECONOMIA ITALIANA - PERIODO DI RIFERIMENTO: MAGGIO- GIUGNO 2020 - DATA DI PUBBLICAZIONE: 07 LUGLIO 2020
( gs / 07.07.20 )
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Sistema elettorale: verso la doppia preferenza di genere in Liguria e in Puglia
Il disegno di legge approvato dalla Giunta prevede infatti modifiche alla legge elettorale della Regione Liguria e in particolare che nelle liste provinciali concorrenti i candidati del medesimo sesso non possano eccedere il 60% del totale, e la possibilità, per l’elettore di esprimere fino a due voti di preferenza per candidati appartenenti alla medesima lista. In caso di espressione di due preferenze, le stesse devono essere espresse a favore di candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Per consentire la formazione di liste di candidati che permettano di garantire effettivamente la rappresentanza di entrambi i generi, si prevede che le liste di candidati di ogni circoscrizione siano composte da un numero di candidati pari ai seggi da assegnare nella stessa, aumentati di un terzo, in quanto nelle circoscrizioni provinciali con un minor numero di seggi da attribuire, il suddetto rapporto non risulterebbe garantito in base alle norme attualmente vigenti.
“Siamo una delle poche regioni che non ha ancora questo genere di opportunità che ci è stata sollecitata da alcune Associazioni e dal governo, attraverso il Presidente del Consiglio che potrebbe usare poteri sostitutivi per farlo direttamente – ha spiegato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – Non farlo, pertanto, richiederebbe di far iniziare la prossima legislatura sotto una selva di ricorsi. Siamo ben consapevoli che sulla legge elettorale non vi è un vincolo di maggioranza e che occorre una maggioranza qualificata che coinvolga anche le opposizioni, ma non sarebbe certo un bel segnale che il consiglio regionale della Liguria si facesse imporre un simile atto di civiltà da un altro ordinamento dello Stato”. Il presidente Toti ha ribadito di aver voluto dare uno stimolo al consiglio regionale affinché procedesse in tal senso, per evitare che il governo possa esercitare poteri sostitutivi verso l’assemblea regionale.
La modifica introdotta dalla Giunta regionale comporta alcuni cambiamenti: a cominciare dall’allungamento delle liste e anche dalle modifiche nella composizione del listino del presidente dove è prevista una rappresentanza di genere e un’alternanza di genere.
“In pratica – ha spiegato Toti – il listino partirà dal nome del presidente candidato, il secondo esponente sarà una donna, il terzo un uomo, il quarto una donna, il quinto un uomo e il sesto una donna. Se non dovesse scattare l’intero listino composto da sei candidati più il presidente, ci si fermerà a tre persone di cui due donne e un uomo”.
Nel corso della riunione di Giunta alcuni partiti come la Lega, il gruppo Toti e FdI hanno dichiarato di essere disponibili a ulteriori ragionamenti, ad esempio sull’abolizione del premio di governabilità attraverso il listino.
“Il nostro lavoro di amministrazione – ha concluso Toti – si ferma qui, se poi i gruppi politici vorranno ampliare la discussione potranno farlo visto che non vi sono vincoli di maggioranza. Oggi solleciterà il presidente della commissione elettorale in consiglio regionale Vaccarezza e il presidente del consiglio Piana a un solerte disbrigo della pratica per consentire l’adeguamento della legge elettorale, in zona cesarini”.-
Sul tema era giunta nei giorno scorsi la sollecitazione del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. "Ti invito con la massima urgenza ad allineare le disposizioni della normativa elettorale della tua Regione alle disposizioni" sulla doppia preferenza di genere.
Il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano rispondendo a Conte, rinfgraziandolo dell'intervento "che rappresenta pienamente la mia posizione sul tema. L’introduzione nella legge elettorale pugliese della doppia preferenza di genere per garantire una effettiva rappresentanza delle donne negli organi legislativi è un punto del nostro programma di governo della Regione. Essendo stato scritto dal basso, da migliaia di cittadini, quel programma esprime fortemente la volontà popolare. La competenza è del Consiglio regionale che, malgrado le mie ripetute sollecitazioni e richieste, non ha ritenuto finora di mettere in agenda la discussione sulla doppia preferenza. Ho immediatamente inoltrato al Presidente del Consiglio regionale la Tua lettera unitamente a una mia nota per sollecitare a intervenire in tal senso. In caso di mancato adeguamento nell’arco dei prossimi giorni da parte del Consiglio regionale - ha concluso Emiliano - considero l’intervento del Governo nazionale annunciato nei giorni scorsi a favore della introduzione della doppia preferenza di genere nella prossima tornata elettorale un atto legittimo e di assoluta condivisione”.
[Liguria] LEGGE ELETTORALE, REGIONE LIGURIA, PRESIDENTE TOTI: APPROVATA IN GIUNTA LA DOPPIA PREFERENZA DI GENERE. SI TRATTA DI UN OBIETTIVO DI CIVILTA’. ORA AL VIA ITER CONSILIARE
++ Regionali: Conte, urgenti norme preferenza di genere ++ Scrive a governatore Puglia, tra Regioni che non hanno applicato
[Puglia] DOPPIA PREFERENZA DI GENERE, IL PRESIDENTE EMILIANO RISPONDE ALLA LETTERA DEL PREMIER CONTE
( red / 07.07.20 )
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Boccia: su Mes ascoltare parere presidenti Regioni
Devo ringraziare le Regioni che hanno aiutato lo Stato nella più grande emergenza
Quello del Governo con le Regioni durante la pandemia - spiega Boccia - è stato “un rapporto duro e complesso ma il 98% delle ordinanze regionali erano assolutamente corrette, il linea, e io devo ringraziare le Regioni che hanno aiuto lo Stato nella più grande emergenza”.

Mes: De Luca, scandalo se non usato per equilibrio tra Regioni Terremo occhi aperti, sperando che Governo decida di usare Mes

MES. TOTI: CAPACITÀ SPESA A ZERO, COSA LO PRENDIAMO A FARE? 'E IL DL SEMPLIFICAZIONI NON DÀ MINIMAMENTE RISPOSTA'

MES: BOCCIA, 'AL SUD PIU' DELLA QUOTA DEL 34% DEI FONDI COVID'

Mes, sott. Zampa: potremmo anche decidere di non chiedere tutta la somma

CORONAVIRUS. BOCCIA: CON REGIONI RAPPORTO DURO MA 98% ORDINANZE CORRETTE
( gs / 07.07.20 )
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50 anni Regioni: Lazio e Lombardia ricordano anniversario
(Regioni.it 3876 - 07/07/2020) "Come ha ricordato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il principio di autonomia delle Regioni e degli Enti locali è 'alle fondamenta della costruzione democratica, perche' appartiene al campo indivisibile delle liberta' e costituisce un regolatore dell'equilibrio costituzionale'. Così il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, nel suo discorso in Consiglio regionale per i 50 anni della Regione (e delle regioni a statuto ordinario) spiega che “la Lombardia è sempre stata un modello per tutto il Paese”.
Fontana rileva che "la storia delle Regioni ha attraversato momenti alterni ed è stata oggetto di riforme che hanno modificato gli assetti costituzionali in risposta alla volonta' del popolo. Il regionalismo e' l'espressione piu' autentica di un Paese che ha saputo fare delle diversita' il suo punto di forza e di successo: un Paese unito nella ricchezza delle sue varieta".
Dopo l'emergenza sanitaria "ora è il tempo di guardare avanti con pragmatismo e coraggio. Due sono gli imperativi categorici cui non possiamo sottrarci: il primo riguarda il nostro sistema sanitario regionale, che intendiamo rafforzare ulteriormente”.
“La Lombardia - dichiara Fontana - è sempre stata un modello per tutto il Paese in questo ambito: tuttavia, l'esperienza della pandemia ci insegna che possiamo, che dobbiamo, fare ancora meglio”. Per Fontana “è fondamentale mettere il nostro territorio nelle condizioni di affrontare con immediatezza la possibilità di eventuali rigurgiti pandemici, a cominciare dal prossimo autunno”, mentre “il secondo aspetto da non tralasciare riguarda le conseguenze economiche e sociali che l'emergenza sanitaria ha prodotto, con il rischio di nuove marginalità e povertà”.
Anche la regione Lazio ha festeggiato i 50 anni. Il presidente Nicola Zingaretti, sottolinea l’essere comunità: “siamo caduti a volte ma ci siamo sempre rimessi in piedi. Dobbiamo guardare a questo mezzo secolo di vita con orgoglio di una comunità e nonostante le difficoltà, gli incidenti di percorso, le ferite spesso dolorose che abbiamo subito, la nostra Regione è riuscita comunque ad avanzare e questo è un dato storico in termini di diritti, di benessere, di opportunità”.
Con queste parole il presidente della Zingaretti ha ricordato come era la Regione nel 1970, disunita, con zone di arretratezza e sacche di povertà, che faticava a trovare identità e come è diventata oggi: “dopo 50 anni il Lazio ha cambiato profondamente, c'è stato un grande sforzo collettivo che ha consentito di portare i nostri territori verso un orizzonte più moderno e innovativo superando tanti pregiudizi”.
50 anni consiglio regionale Lazio, Zingaretti: siamo comunità ""Siamo caduti a volte ma ci siamo sempre rimessi in piedi""
( gs / 07.07.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 18 giugno
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Distillazione di crisi: sancita l'intesa sul decreto

Il decreto 6705 sulla distillazione volontaria di cris prevede che il produttore presenti la domanda con il contratto di distillazione non trasferibile ad AGEA OP in modalità telematica. La misura è stata inserita nel PNS vino come misura straordinaria per ridurre le giacenze di vini invenduti e sarà finanziata con fondi comunitari per 50 milioni di euro. La distillazione si rivolge esclusivamente ai vini comuni già detenuti alla data del 31 Marzo 2020 o derivanti da declassamenti di vini a Do/IG effettuati successivamente ma prima del 23 giugno 2020 , data di entrata in vigore del dm. Il prezzo riconosciuto è 2,75 euro per grado per ettolitro (Ad esempio per un vino di 11° Vol. è pari a euro 30,25 per ettolitro). L’alcol ottenuto dalla distillazione dovrà essere destinato esclusivamente a fini sanitari e/o industriali, non potrà essere destinato ad alcool alimentare.
Al decreto è allegata la rimodulazione finanziaria per l’anno in corso con i budget assegnati alle varie misure del PNS vino e le quote di competenza delle singole regioni.
L'intesa sul decreto attiva, per la campagna 2019/2020, la distillazione di crisi del vino comune, a cui viene assegnata una dotazione di 50 milioni di euro.. "La distillazione di crisi", ha sottolineato la Ministra Teresa Bellanova, "è solo la prima delle diverse misure che abbiamo programmato in favore del settore vitivinicolo per fronteggiare la crisi derivante dalla pandemia da Covid 19 e dal conseguente lock down imposto dai Governi di tutto il mondo, che hanno bloccato le attività commerciali e turistico-ricettive, causando un incremento delle giacenze di vino e forti preoccupazioni tra gli operatori, soprattutto in vista della nuova vendemmia.
E' quindi necessario intervenire su più fronti per alleggerire il mercato ed evitare una sovraproduzione che potrebbe ripercuotersi non solo sull'andamento dei prezzi, ma anche sull'immagine delle nostre produzioni di qualità. Per questo, in accordo con la filiera e le Regioni, è stata messa a punto una strategia complessiva che, oltre alla distillazione, prevede ulteriori importanti interventi, primo tra tutti quello riguardante la riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini di qualità, alla cui attuazione sono stati assegnati 100 milioni di euro attraverso il Decreto legge Rilancio". Mentre la distillazione di crisi interviene a carico dei vini comuni, la riduzione della produzione - si spiega in una nota del ministero è rivolta esclusivamente ai vini di qualità, e i produttori vi potranno aderire volontariamente.
Il bando previsto dal decreto su cui è stta espressa l'intesa il 18 giugno dovrebbe eliminare circa 1,6 Milioni di hl di vino da tavola dal mercato, riconoscendo ai detentori del vino da distillare un contributo di 2,75 €/% volume /hl (circa 30 €/hl per un vino sui 10 gradi).
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha espresso l’intesa sul Decreto, condizionandola però all’accoglimento di alcuni emendamenti e chiedendo al Governo una rideterminazione degli importi previsti. Tali proposte sono contenute in un documento che è stato trasmesso nella corso della Conferenza Stato-Regioni del 18 giugno. Ottenuto l'assenso dell'esecutivo (come si legge negli atti), è stato possibile sancire l'intesa.
Si riportano di seguito il testo delle proposte delle Regioni ed i link all'atto della Conferenza Stato-Regioni e al Decreto.
Posizione sullo schema di Decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali recante disposizioni nazionali di attuazione del Regolamento delegato (Ue) n. 592 del 30 aprile 2020 della commissione per quanto riguarda la misura della distillazione di crisi per la campagna 2019/2020 e rimodulazione del pns relativa all’annualità 2020
Link al documento appriovato dalla Conferenza delle Regioni del 18 giugno: Posizione sullo schema di decreto del ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali recante disposizioni nazionali di attuazione del regolamento delegato (ue) n. 592 del 30 aprile 2020 della commissione per quanto riguarda la misura della distillazione di crisi per la campagna 2019/2020 e rimodulazione del pns relativa all’annualità 2020
Link al'atto dalla Conferenza Stato-Regioni del 18 giugno: Intesa, ai sensi dell’articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sullo schema di decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali recante Disposizioni nazionali di attuazione del regolamento delegato (UE) n. 592 del 30 aprile 2020 della Commissione per quanto riguarda la misura della distillazione di crisi per la Campagna 2019/2020 e rimodulazione del PNS relativa all’annualità 2020.
comunicato stampa del Ministero delle Politiche Agricole: Via libera alla distillazione di crisi dalla Conferenza Stato-Regioni. Bellanova:"Sosteniamo e rafforziamo il settore vitivinicolo con un ampio ventaglio di misure"
comunicato stampa della Regione Emilia-Romagna: Aperto il bando sulla misura della distillazione di crisi per la Campagna 2019-2020
Decreto n. 6705 del 23 giugno 2020 “Disposizioni nazionali di attuazione del regolamento delegato (UE) n. 592 del 30 aprile 2020 della Commissione per quanto riguarda la misura della distillazione di crisi per la Campagna 2019 /2020 e rimodulazione del PNS relativa all’annualità 2020”
Agea: Istruzioni Operative n. 56 (con propria Circolare n. 41995 del 23 giugno 2020 (pdf, 648.03 KB)), aggiornate con le Istruzioni Operative n. 57 (pdf, 121.64 KB) nelle quali sono indicate le modalità procedurali ed i termini necessari per l’attuazione del decreto n. 6705/2020.
[Marche] Piattaforma 210 e agricoltura, dalla Regione 3,2 milioni di euro per sostenere 600 imprese vitivinicole
( red / 07.07.20 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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